domenica 28 febbraio 2010

Desiderando, parole.

Mescolo le mie parole al bramoso desiderio, intrecciando frasi non casuali mentre gli occhi, i miei,  ripopolano il suo viso.
Inutile forzatura la distanza interposta tra i nostri corpi. E' nelle parole che ne ascolto l'effetto.
La vicinanza al suo odore, i gesti espliciti di un animo irrequieta-mente insolito.
Trema e so il perchè.
Eppure li sento quei pensieri, e li vedo andarsene lontano per poi ritornare.
Impuri. Dimezzati. Dilaniati dal dolore sanguinante di una colpa mai avuta.

2 commenti:

ancora qui, io ha detto...

e ci si nutre di parole...
perchè non di solo pane...
lo spirito di quelli che abitano sia i pensieri che gli eventi prima ancora della loro esplosione in fenomeno, si nutre di parole. quelle che non si gettano al vento, ma che dal vento prendono il volo. per caderci di colpo sugli occhi, che il dolore riapre una coscienza viva, perchè in fondo le parole, quando sono troppe e stampate bene, ci spezzano la colonna vertebrale a starcene seduti. e allora la strada tra asfalto e ricordi ripulisce il sangue nei muscoli.
ricordati di me...che oggi sono solo parole fissate oltre il tempo, tra carne e pensieri, tra quello che fummo e siamo! parole di filo spinato, parole di gomma, parole di vero cuore, parole pronte alla rivoluzione dell'animo! a presto...

Anonimo ha detto...

...rosso mattone e sassi.Ciao paco