martedì 24 novembre 2009

Solo

Di ritorno senza mai andare. Solo fermarsi. Solo respirare. Solo far finta di vedere. Solo.
Persino l'ultimo degli irriducibili si è stancato di urlare il mio nome. Qualcuno passa di tanto in tanto, si sofferma a leggere. Pochi oramai, qualcuno è di troppo, non gradito.
Mi soffermo su gesti genuini, sull'inarrestabile flusso di idee impazienti. E' creativo il tempo in solitudine, Dio di scelte desiderate da tempo, ramingo di ricordi lontani, felici, pienamente vissuti.
Mi ri-sveglio e leggo di lei, lei che sogna di me, ancora e ancora io e lei.
Non serve più ricordarla nel nome di un bar.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

La solitudine è una condizione tragicamente e fortunatamente interiore...non la controlli, ti fa stare male ma a volte la desideri.
Ma forse nessuno mai si è domandato il perchè "vedere" la solitudine intriseca a qualcosa di sbagliato o a qualcosa di triste.
Essere soli ti fa camminare più in alto, ti distingue dalla massa, non fa pronunciare a mille bocche il tuo nome...ti rende paradossalmente diverso....ti fa avvicinare in silenzio a quello che nel frastuono non puoi ascoltare, nè vedere, nè sentire!!!
Il prezioso vocabolario "Devoto Oli" recita:"ESSERE e\o SENTIRSI SOLI: Condizione di chi vive solo, in modo permanente o per un lungo periodo, ricercata per acquisire pace interiore o subita per assenza di affetti o appoggi materiali".
La pace interiore o l'appoggio materiale la puoi trovare in qualunque posto...anche lontano da un "bar"!!!

by..."unapercaso"

cieloeinfierno ha detto...

la solitudine viene cercata molte volte..
sei fermo lì ad aspettare un richiamo.. che qualcuno si soffermi a dartelo.. meglio si è lei..

Surrealina ha detto...

Tra i pochi io ci sono. Sorriso. :)

Disperso ha detto...

@unapercaso: chi è solo spesso diventa cinico, si incattivisce e no nriesce più a sfiorare l'animo altrui. Diventa egoista, egocentricamente amorale.

@Vane: succede che ci si sveglia soli una mattina e si sta bene, poi il giorno dopo si cerca un contatto e si esplode

@surrealina: surrealmente ci sei. :-)

Vale ha detto...

Come mi fa sognare l'ultima frase.
Buongiorno.
Il mio è cominciato prestissimo.
Era ancora buio.

Dov'eri

Disperso ha detto...

vale: "come mi fa sognare l'ultima frase". Sarebbe:"Non serve più ricordarla nel nome di un bar"?

Dov'ero: dove avrei voluto sempre essere in questi ultimi due anni. Peccato che si ritorna sempre a casa.
P.S. Avrei voluto esserci al tuo reading, potevi pure invitarmi però. Mi piace sentire parlare in italianol con accento spagnolo :-)

cieloeinfierno ha detto...

è vero.. un giorno stai bene.. e un altro sembra che il mondo ti cade addosso..

ti piace sentire parlare in italiano con accento spagnolo? ahaha.. già, a scuola ogni volta che mi capita di leggere( ke meno male non è sempre^^) si sente molto il mio italoperuviano ihihihih

un bacioooo

riccardo uccheddu ha detto...

Poche righe ma molto "dense", devo dire.
Non è facile parlare della pena d'amore (non dico "amor perduto" per non sembrare antidiluviano) in modo così ricco ed insieme essenziale.
Tu ci sei riuscito.
Forse il nocciolo (o uno dei noccioli) del discorso sta nella citazione dal Devoto/Olli ricordata da "Unapercaso": essere O sentirsi soli.
Infatti, ci si può sentire soli pur non essendolo, così come si può vivere bene la solitudine cioè accettandola senza sentirsi soli.
E' vero però che i pericoli di cinismo, egoismo ecc. esistono.

Disperso ha detto...

@riccardo: grazie per esserti soffermato qui. Che dire, "unapercaso" è sempre piena di risposte, a tutto.
Grazie per i complimenti.