sabato 7 novembre 2009
Preferisco il rumore del mare
Sono stanco dei giochi sporchi. Stanco di immischiarmi nel putrido fango delle falsità. La puzza di quella lenzuola, quel corpo privo dell'animo che vi ci dormiva. E' questo quello che mi porto dietro, quell'odore sgradevole, nausenate.
Sono stanco di vivere nei versi di personaggi irreali, di nascondermi in frasi costruite ad arte.
Stanco di questo posto non più mio, di parlare di colui che assomiglia a me che di me più nulla ricorda. Di questo corpo dilaniato da ferite che più non ri-conosco.
Nulla più mi appartiene, in nessun luogo mi ritrovo. In nessun posto dimoro.
Far finta di non sapere, girarmi dall'altra parte alla vista del pugnale pronto a colpire. Sono stanco anche di questo. Delle falsità ripetute a regola d'arte.
Stanco di inseguire vite patetiche dai destini asserviti all'avvenire. Stanco di me, che fino alla fine ho voluto credere a false testimonianze.
Preferisco il rumore del mare.
Quel mare dell'est registrato mentre cantava la sposa, e lo faceva per me. In quella notte tutta nostra la sua voce confondersi con quel rumore.
Preferisco chiudere gli occhi, adesso. Ascoltando(la). Risvegliarmi chissà dove senza più nulla che mi appartiene. Nudo
Sono stanco, davvero. Stanco di tutto ciò.
Preferisco chiuderli i miei occhi, appartenendomi altrove.
Preferisco così il rumore del mare.
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