Parlami ancora di te, in queste calde notti estive lascia le tue ultime parole per me, prima di chiudere gli occhi, prima di morire ancora una volta.
Fa che i tuoi pensieri viaggino tra le mie lenzuola, riposandosi sul mio petto mentre continuo a rigirarmi nel letto cercando un assaggio di noi.
Cresce, nel tempo che passa, il desiderio di ritrovarti ancora una volta e cerco di spingerlo con forza contando i giorni del tuo vederti.
Sempre avari di ore, di minuti, di spazio lontano dal tempo. I giorni con noi non esistono nelle nostre vite distanti eppure ad essi rivolgo i miei ultimi pensieri.
Lasciami la tua parola, al buio non parlare più. Adesso smettila di pensarci e lasciati morire.
Il risveglio batte forte nel petto, riguardo la tua ultima parola e la lascio andar via. Tornerà stanotte, lo so, come tutte le notti.
Cammino nella mia giornata in questo povero sud di stelle cadute, frantumatesi nella terra inquinata di persone arrendevoli. Le mie impronte si cancellano, cammino leggero, invisibilmente distratto da te.
mercoledì 22 luglio 2009
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di-spersioni
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4 commenti:
cangiante è molto beat
...Ma tu non di-sperderle al vento.Il vento deve solo battere al nord dove le betulle nude imparano la sua danza di sussurri e grida senza memoria di distanza o di parola.Alice
ragazzo mio, qua è amore eh. diagnosi impeccabile. baci
Gitti
@chiara: io sono beat
@alice: il vento del nord, mi manca. ORA
@gitti: colpito, centrato, affondato
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