sabato 20 marzo 2010

Fa troppo freddo stasera.

(il numero 7)

Decise di uscire da quella stanza, ma lì fuori Febbraio era impegnato ad essere davvero freddo. Stavolta non sarebbe bastato il suo giubotto, ci voleva qualcosa di più caldo. Entrò in cucina, bevve un sorso di vodka polacca, sfilò dall'armadio un cappotto e indossandolo richiuse la porta dietro di sè. Scale, cortile, strada. Freddo!
Mise le mani in tasta e si incamminò verso il nulla nel buio della strada, non c'era nessuno in giro, le finestre altrui brillavano di luce calda. Alzò lo sguardo e vide la sua, aperta. Si immaginò di ritrovare la sua casa fredda, vuota, senza nessuno che lo aspettasse. Non voleva un sorriso o un abbraccio, chiedeva soltando di poter dire: "ciao, come stai?"
La strada verso il nulla era sempre la stessa,oramai familiare, non mutava mai. Ma stavolta c'era un qualcosa di insolito. Camminando cominciò a scaldarsi, passo dopo passo il suo corpo acquistava calore e serenità. Abbassò lo sguardo, si ricordò di quel cappotto. Non lo indossava da tanto tempo. Forse un anno, qualcosa in più. Si fermò sotto ad un lampione, osservandolo meglio.
Peli di gatto e un capello biondo. Sorrise e andò via, ancora una volta.

10 commenti:

furlachi ha detto...

grazie

Disperso ha detto...

è la prima volta che in un commento leggo un grazie.

Il numero7 risponde: prego, ringraziando.

cinquepiùdue ha detto...

"la prima casa fu davvero incredibile, aveva stanze enormi e finestre ovunque. non potetti portare nulla con me. quando sei in fuga l'unica cosa che conta è che giubotto hai addosso, la legge del freddo in certe stagioni è più severa degli sbirri. ormai sono passati dieci lunghi anni, ed ho cambiato almeno sette case da allora. sempre senza mai portare nulla con me. quando la velocità conta un numero importante nella tua vita non puoi fermarti a prendere nulla. solo il tuo fotturo giubotto. sai che dentro ci troverai sempre le tue pall, i cerini anti pioggia, e quelle chiavi maledette che non apriranno più nulla. nessuna porta. e perchè le porti sempre dietro? per non dimenticare quale è stata la tua prima casa. il tuo primo essere al mondo. ma è inutile fingere, già sappiamo che quando ci ritroveranno morti in qualche angolo di merda a nasconderci ci ritroveranno con indosso il nostro giubotto, e getteranno via tutto quello che troveranno nelle tasche, anche le ultime sette sigarette, allora sarà davvero la fine...senza sigarette... come si farà?"

Disperso ha detto...

non potrei vivere senza sigarette.

filtro e catrame ha detto...

"mi hanno portato via tutto! si sono presi persino quel poco di dignità che nel fondo giaceva come residuo fluttuante. sono venuti piano, nascosti tra stelle bandiere nuove. hanno rovistato senza pudore tra le mie cose e poi, il botto. sono rimasto pietrificato, in una casa che non mi appartiene, in una macchina che non mi appartiene, in un amore che non mi appartiene. m'hanno lasciato i soldi per un ultimo desiderio. non ho pagato il biglietto del treno, ho comperato le mie sigarette e quando è giunta l'ora più buia sono salito su di un treno lungo, lungo quanto i km per fuggire ancora. quando spegnerò l'ultima sigaretta sarò in una città nuova, tirerò una boccata d'aria e proseguirò...in cerca di un tabacchino..."

Anonimo ha detto...

Che posto freddo questo! Sono capitata per caso scappo per non congelarmi.E dire che siamo in primavera.E' difficile non sentirla.Però quando avrai tolto il cappotto la sentirai anche tu senza sentire il desiderio del tabaccaio.Le sigarette inquinano tutto,te l'aria e chi ti sta vicino.Ciao.Giuliana

Disperso ha detto...

@nero e catrame: a pieni polmoni, andare.

@giuliana: è molto in-differente questo post(o). Allontanati tu che puoi.

Dimano ha detto...

ciao di-sperso, spero di non essere con la mia presenza di intralcio per i tuoi lettori anche solo casuali come la Giuliana...
se i miei commenti ai tuoi post in chiave narrativa dovessero essere lunghi, obsoleti, o di noia per il tuo blog sarei ben lieto di un tuo stop alla mia presenza!
"che ci fai qui?" "quello che ci fai anche tu" "guarda che qui nessuno ti da nulla per nulla" "pensa per te, io ho qui quello che serve per pagare il mio debito" "ah, vedo che conosci bene i suoi gusti. ma sta attento a non finire nei guai. quelli come te si friggono il cervello dopo pochi mesi" "non importa! anzi un pò di calore servirebbe a sciogliere tutto questo gelo, che si frigga pure il cervello" "avanti il prossimo, nome e cognome" "tocca a me, spero di incontrarti la prossima volta. eccomi, signor Dimano, Gelo Dimano" "signor Gelo ha portato l'occorrente?" "si un foglio virtuale e tanti tasti" "bene, si accomodi dentro e metta fuori tutto il marcio che ha. mi raccomando quando esce da qui la voglio libero!" "stia tranquilla, sono qua per questo, ho portato i fantasmi da scongelare tra una riga e l'altra"

giulianO ha detto...

che bella giornata, oggi penso proprio che farò due passi, mi scalderò al sole della primavera ascoltando il canto segreto dell'usignolo, accarezzerò qualche fiorellino profumato e soave di colore, tirerò un bel respiro di verde aprendo in me la gioia di vivere. guarderò i monti che perdono il biancore della neve per aprirsi all'estate che avanza lenta, il mio cuore griderà di pace e armonia e mentre tutti i colori delle poesie romantiche gireranno intorno ai miei pensieri in cerca di nidi di rondini sarò attento a non calpestare le piccole formichine. quasi quasi scrivo una letterina dolce alle persone care, metto una foglia colorata dentro la busta e invio i miei auguri di bellezza e salute... ma sì, è proprio una giornata serena, come il lago e il fiume, brillante di nulla fare...ah se tutti potessero gioire di questo immenso candore, se tutti ascoltassero un pò in più
le canzoni di Peppino Dicaprio, e se il loro pensiero fosse tutto di petali che bel mondo...

Disperso ha detto...

fate di questo blog quello che ne volete.
E' bello leggervi.