Ripensava a quei 40 passi, 40 passi fatti all’indietro in un solo istante. Un attimo, un pensiero, un bacio e più nessuno vide. Ci vollero giorni prima che riaprisse il frigo, lo fece e si cibò di leccornie mai assaporate. Gli odori divennero intensi, freschi come Marzo appena sbocciato. Demone mi manchi, pensava spesso, ma i baci profumati e le carezze sulla pelle distoglievano i suoi pensieri. Lo disse più volte, e lo ripeteva a gran voce: Esteban, Esteban, Esteban. Non solo una voce pronunciava il suo nome, ma due… e l’altra era una voce mai udita.
Mi hai detto ti amo
E non l’ho creduto
Le ho detto ti amo
E non l’ho creduto
Mi ha chiamato Esteban
E sono rinato
Con amore mi sento chiamare
Con passione rispondo a lei
Le stringo forte i fianchi
Sento la carne voluttuosa di piacere
Quante volte dovrò rinascere per potermi ritrovare?
Riesco a sorriderti ma non più a dirti ti AMO
Eppure io un giorni ti chiamavo Chiara
sabato 22 novembre 2008
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