martedì 15 febbraio 2011

La stanza, nel dopo.

E' un pò come il fumare in una piccola stanza, con porte e finestre chiuse. Il fumo, quello che poco prima avevi dentro, prima di essere espulso dai polmoni, la riempie tutta e quella stanza nella quale ti gustavi la sigaretta diventa fetida, insopportable all'olfatto, agli occhi oramai arrossati.

La puzza dimora così negli indumenti indossati ed è ancora con te. La si riconosce anche a notevole distanza. Quello che prima era un ambiente piacevole diventa intollerabile e il tempo della migrazione è imminente.

Devi lasciare la stanza allora, eppure quel fumo l'avevi dentro di te, lo sospiravi a pieni polmoni e in una domenica qualunque, mentre lo speaker decretava la fine dell'incontro (zero a zero.
Erano baci pregni di postumi tradimenti, pregni di assuefazione alle bugie, pregni di odio futuro, quello che come gli indumenti pieni di fumo, non riesci più a bonificare.

Cosa sarà mai l'odio se non contrapposto ad altri sentimenti?
Tranquillo nell'assenza turbato in presenza,(ancora?).

1 commenti:

Vale ha detto...

l'odio è una fazione