Si cercano gli sguardi nella lentezza del tempo. La distrazione di un richiamo amico sovviene in aiuto. Incroci di destini difficilmente arrendevoli, ma consapevoli che l'alternativa sarebbe intrigante. Ho respirato per un pò una strana idea, ma certamente non potrei portarla alla luce, non con le mie sole forze. Non pensarci è meglio, non agire potrebbe essere una saggia scelta. L'animale è in agguato. Salvami.
Notte a te.
domenica 10 gennaio 2010
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9 commenti:
Se è in agguato, è pericoloso.
Sarà anche famelico?
lo sguardo di un intruso colpisce di più di una persona già conosciuta, secondo me..
buona domenica^^
L'animale che bisogna temere di più è quello che stà nel fondo di ognuno.Conoscerlo si è già a metà strada,tenerlo a bada si è fatto un altro buon tratto di strada per vincere.Per gli altri animali basta conoscerne le mosse e giocarli in anticipo mai abbassando la guardia.Loro son lì a ricordarti che ci sono.Però povero dis-perso,sei ben intrigato e quasi quasi provo pena.Un abbraccio forte e lascio gli auguri.Alice
@ALice: geazie per gli auguri. L'Intruso sembra proprio che sia io. E l'animale certamente dimora in me.
Vista l'oratarda e la quantità di alcool che ho bevuto ieri mi sa che ho lasciato intendere altro da quello che volevo esternare. Rileggendomi mi sa che è così.
@Vale: fino ad ora a riposo
@Vane: a volte allo specchio non ci si riconosce
...a volte l'acool produce strani effetti...ti fa vedere che qualcuno\a volteggi dinanzi ai tuoi occhi e quasi come uno "STOP" ferma prepotentemente l'immagine...
poi la riguardi, la analizzi e la trovi "famelica"...ma poi ti rendi conto che è impossibile che un pensiero diventi un'intrisa realtà!
...diventa vano un pensiero...ma un semplice e banale pensiero a volte "ri-torna" e diventa un tarlo...
...e per non pensarci...affidiamo tutto ciò alla quantità di alcool...
by..."unapercaso"
Va meglio,amico,oggi, con questi animali? Domenico
@unapercaso: aspettiamo il ritorno del pensiero. Buon anno nuovo
@domenico: gli animale crescono bene
Come può salvarti proprio la persona che è l'artefice del tuo lento morire? A volte mi chiedo come facciamo a gridare "salvami" al nostro carnefice. Lo feci anche io. Gli disse guardandolo negli occhi "puoi salvarmi da te stesso?". Non capì subito il senso delle mie parole e rimase col dubbio. Quando capì era troppo tardi per qualunque tipo di azione. Io morì. E quel giorno rinacqui senza pelle, ma a nuova vita. Ora le emozioni me entrano direttamente dentro senza filtro. Il sole non ha più schermatura. Ma sono viva, ancora una volta. Invece del silenzio, attorno a me, c'è ronio di pensieri sussultanti. Saltiamo ancora una volta. Rinnoviamoci.
@Asha: dobbiamo prima imparare a salvarci da noistessi.
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