Come svegliarsi tardi al mattino, asserendo alle notturne voluttà con inaspettata euforia di fine anno. Ascolto inservienti parole di gente costumata seduta ai tavolini e rinnego con ferocia ciò che è stato prima di ora. Profondere buoni intenti riversando speranze al giorno futuro, sorridendo ai più mentre smentisco il mio stesso animo. Pratica ricorrente da ultimo appello.
Mi vedo così come sono, intrinsecamente sfuggente agli sguardi nascosti, non più discepolo di annoiati malintesi. Non più complice di sentimenti creati su commissione da gente avvezza a riversarci la solitudine.
Ritorno indietro di un anno o quasi, rileggendo i miei falsi scritti mentre cercavo di allontanare da me ciò che desideravo, coinvolgendomi in frangenti che non mi spettavano.
Solo perchè ero venuto a cercarti e non trovandoti mi sono di-sperso (ancora una volta).
giovedì 31 dicembre 2009
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