lasciar cadere a terra un fazzoletto, bianco merlettato.
Pulito, candido, nuovo.
Salirci su con i piedi e farsi scorrere il mondo addosso. Ai lati la gente che passa, ignara di te che osservi anche se a testa bassa. Riesci a sentire i suoni della primavera che incalza, della gente che distratta ti passa accanto. Possibile che nessuno si curi di te?
Eppure il tuo odore lo sento da qui, lontano nello spazio. E quegli occhi, chiari, sono ancora davanti a me mentre scrivo pensando(ti). Se solo alzassi lo sguardo qualcuno ti guarderebbe negli occhi? E saranno così come li vedo io?
Non restare in attesa, disperditi pure, ma non allontanarti troppo, sarò lì su quel fazzoletto ad aspettarti, a mia volta.
martedì 7 aprile 2009
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1 commenti:
aspetta
un attimo solo
che ho tutto il monitor
impaciugato di miele.
:-)
è bello sentire l'attesa
che ti repida nelle vene.
(suerte)
la solita Gitti anonima
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