martedì 25 novembre 2008

la morte e gli addii

[...] Viene da pensare a quando, da bambini, la mamma arrestava di colpo le proteste, i singhiozzi e le domande con quella sua incomprensibile, eppure tanto definitiva dichiarazione: “E’ così perché è così”. E in fondo quella frase, che ci impediva di ottenere di più e di replicare ancora, riusciva a calmare d’incanto la nostra agitazione lasciandoci attoniti, un po’ indispettiti, ma anche colmi di un sentimento di tranquilla e inconfessata certezza: benchè si rifiutassero di volercene dire il perché, tuttavia in quel momento sapevamo che esisteva un misterioso qualcosa che sarebbe rimasto comunque solidamente sicuro.[...]

Luisa Colli, La morte e gli addii, Moretti e Vitali, 1999, p.73

P.S.
faccio da me

4 commenti:

Anonimo ha detto...

peccato solo che non duri in eterno, perchè a volte servirebbe questa solidità imposta.
per non sentirsi responsabile e non avere alcuna preoccupazione. per rimanere quello che eravamo (ero) un tempo.

ma oggi mi sono guardato allo specchio e credo di essere un po' cresciuto.

Anonimo ha detto...

io oggi mi sono guardato allo specchio e ho esclamato: "Minchia! ...un altro brufolo!" ...con tutto che sono diventato più grande... l'acne non mi abbandona, è sempre lì a indispettirmi, si rifiuta di lasciarmi in pace e così capisco che rimarrà solidamente lì ...almeno fintantoché non gli farò fare... "split!".

Disperso ha detto...

ahhh questi specchi :D

Anonimo ha detto...

per non parlare dei riflessi.. quelli sì che sono pericolosi... per questo uso sempre lenti polaroid